Rianimazione Rediviva
Anche chiamata Maledizione dello Sfacelo, questo incantesimo blasfemo è una Resurrezione parziale. Il risultato di questo rituale è un Redivivo, un essere che ha riacquistato vita, ma non completamente. La Piccola Anima, l'Effigie e il Maestro della Testa vengono ricollegati al corpo, tuttavia, il legame con la Grande Anima e il Vero Nome rimane debole, così debole che il corpo non è ritornato in vita, come dovrebbe esserlo. Per creare una similitudine controversa, è come se la Grande Anima e il Vero Nome fossero semplicemente collegati con uno spago, invece che inseriti all'interno del corpo.
Non è possibile creare un Redivivo senza un corpo semi integro, quindi viene spesso intonato alla vicinanza con la morte.
Un Redivivo possiede quindi un corpo in decomposizione e una coscienza intatta, talmente tanto da sentire continuamente la sofferenza del suo sfacelo. Solo quando i nervi del suo corpo non decadono, il Redivivo non percepisce più alcun dolore, ma la sua personalità è infranta e la sua integrità mentale danneggiata. Le ferite che hanno causato la morte, se ci sono, sono ricolme di icore, ma invece di far parte del corpo, questo liquido dorato esce copiosamente per una breve durata dopo la Rianimazione. Per questi motivi, la Maledizione dello Sfacelo è illegale in gran parte delle culture di Yaradisie.
Interessante notare che la religione dell'Armata Immortale predilige la creazione e la venerazione dei Redivivi come blasfemo metodo di preservazione dell'anima nel mondo dei vivi. Per molti è una soluzione oscura all'immortalità, in quanto il corpo fisico è gia morto.
La Maledizione dello Sfacelo richiede un tributo di Essenza significativo, ma non quanto le altre resurrezioni. La magia che alimenta la rianimazione è spesso instabile e richiede un continuo apporto di Essenza, come l'icore.
I Lich, anche chiamati Condottieri dell'Immortale dall'Armata Immortale, sono Redivivi dedicati completamente alla loro immortalità, in quanto rafforzano e mettono al sicuro il loro potere dividendo la propria anima in un Filatterio. Il Filatterio è un oggetto legato spiritualmente al Redivivo che viene esposto a un potente rituale molto più complesso della Rianimazione Rediviva, capace di dividere l'anima nei suoi Primordi senza intaccare il potere della coscienza. Di solito nel Filatterio viene conservata la Piccola Anima e il Maestro della Testa. Una volta che il corpo del Lich viene distrutto, la Grande Anima e il Vero Nome collegati alla sua carcassa si dirigono al Filatterio grazie al legame creato nel potente rituale. Una volta nel Filatterio, l'anima del Lich attende un nuovo corpo dove poter vivere e viene spesso aiutato in questo dai suoi attendenti. Un Redivivo normale muore come altre creature, ma un Lich può così assicurarsi una costante e ciclica immortalità, a patto che non venga distrutto il Filatterio.
Anche se la credenza popolare afferma che i Lich, come tutti i non morti, non possono resistere alla luce del sole, in realtà questo è per la maggior parte falsa. I non morti non sono intimoriti e non vengono danneggiati dalla luce solare, dato che l'essenza di Haìma è legata all'icore e quindi alla luce. Possono esserlo se assieme ad Haìma viene usato anche Skàdia, il Vento dell'Ombra, per infondere incantesimi di terrore alla presenza del non morto. Questa tradizione è nata nelle terre delle Yaradisie orientali, come affronto alla politica espansionistica della Teocrazia di Fulminaria.