Tornato al suo villaggio natale per trascorrere le vacanze dopo il suo primo anno nel Collegio Bardico di Thenòpe, Dylan Anderson Cooper si ritrova presto coinvolto negli affari dell' Ordine Redentori.
La Catena d'Avorio, squadra specializzata nell' esorcismo di Immondi, è infatti giunta a Vignafertile seguendo un fuggitivo dal Papato d' Avorio. Con loro vi è anche il leggendario artefatto, antecedente all' Ordine, che dà il nome alla loro squadra. Il loro leader è un Aasimar Portalegge chiamato Fratello Jeremiah, che propone al giovane bardo di assisterlo nella sua cattura.
Insieme al ranger Jonatan, seguono le tracce di sangue fino ad un apparentemente innocuo fabbro dagli occhi rossi luminescenti, che viene prontamente abbattuto e circondato iniziando il doloroso, e a prima vista inutilmente crudele, rituale di esorcismo. Dopo parecchio tempo e agonia, il fabbro spira, ma sopra questo si apre uno strappo nel velo tra i Piani, evocando un Immondo gigante dall' aspetto di un mostruoso e cornuto fabbro, dotato di una forgia interna.
Nonostante gli sforzi degli Inquisitori, aiutati dalla musica di Dylan, l' Immondo sfugge al controllo dell' artefatto leggendario, e sembra essere in procinto di seminare morte prima nella squadra, e poi nel villaggio. Tuttavia il giovane e coraggioso bardo riesce a distrarlo dagli altri, ma non senza subire pesanti ferite. Ad aiutarlo è il risveglio dei suoi poteri da Aasimar Angelico, sotto forma di una melodia celeste capace di tenere a bada l' Immondo per qualche secondo, abbastanza per Jeremiah, che mette definitivamente fine alla sua esistenza.
Svegliatosi da un coma dopo qualche giorno, Dylan viene a sapere che ha salvato il suo villaggio, e che l' Inquisitore gli è molto grato, al punto da scrivergli una lettera di raccomandazione per l' Artiglio.