Fiaba di Migdala
Immaginate
un cielo di un azzurro brillante dove le nubi nascondono due lune, la prima ha
la faccia dal colore del quarzo, mentre l'altra sembra uno stagno in una
rigogliosa foresta. Ma nel cielo svettano anche delle fitte strisce bruno
scuro, come segni di cenere lasciate dagli Dei come firma al loro capolavoro.
Sono gli Anelli di Aerlia e le loro rocce, colpite dalle numerose tempeste dal
colore dei smeraldi, hanno visto tutti i secoli dei mortali che abitano sotto
di loro.
I popolani sanno che possono contare sugli Dei, il loro lascito è ovunque, la
loro esistenza certa, e le loro leggende sono solo le storie delle loro grandi
vite.
I reami di oggi sono l'eredità dei vecchi imperi che hanno dominato il suolo
tormentato di Aerlia, da quando i draghi comandavano dal Ponte Nero, all'Impero
Diaspro che comandava grazie agli angeli inviati dagli Dei sulla nostra terra.
Ma ora tutto questo è passato, oggi si vive nell'incertezza, al debole argine
di una guerra conclusa senza vinti o vincitori. L'impero totalitario del demone
Zodh comanda il settentrione, cercando di portare la sua legge a sud. Molti
osannano la sua ascesa, altri si oppongo cecamente. Mentre i re inscenano
calunnie tra loro e la nobiltà si avvelena nel potere, maghi e stregoni
manipolano l'etere che copre ogni cosa. I venti della magia sono il loro
strumento di grandezza e oppressione attraverso le loro Stellocrazie, enormi
circoli e gilde cariche di industria che sfruttano i Venti in nome del
progresso.
Seppur la grande stregoneria e il potere degli Dei manipolano la terra di
Aerlia come se fosse argilla, nell'ombra si stagliano nuovi poteri: due
Principi, disgustati dall'essere marionette di un teatrino istituito dagli Dei,
accumulano libertà nei modi più atroci possibili. Il loro fine è nobile, ma i
loro strumenti sono sanguinari. Quando i Principi saliranno come nuove potenze
divine, hanno professato la resurrezione, un dono che non è più concesso ai
mortali da anni. Molti si schierano al loro fianco, nella speranza di sfuggire
dal giogo dei loro creatori. Altri, come le Volpi di Falcadia, hanno giurato di
fermare i Principi e di cacciare ogni loro sostenitore.
L'avventura nel mondo di Aerlia è quasi una necessità, un dono e una condanna.
Più riveli le ombre che occultano gli oscuri angoli del mondo, più i misteri si
infittiscono e più conoscenze guadagni, scoprendo verità cosmiche che gli Dei
hanno volutamente nascosto. I maghi e le loro leggende parlano di centinaia di
mondi oltre a Aerlia, tutti creati in funzione di questa terra prescelta, terre
di fuoco e sale, terre di beatitudine e dolore e paradisi di eterna battaglia.
Solo i grandi esploratori, gli eterni viandanti e le anime che hanno
attraversato la morte riescono ad accarezzare il grano di questi campi elisi.
La Fiaba della Mandorla è un mondo:
• Sword and Sorcery: high fantasy in cui la magia corrompe la politica e il potere, la morale è ambigua e gli eroi potrebbero non essere così tanto eroi
• Dungeon Punk: la magia viene usata come un sostituito o un aiuto alla tecnologia. La società è sviluppata intorno ad essa.
• Lovecraft Lite: il mistero cosmico lovecraftiano è ben presente, ma non per forza in modo horror e senza speranza
• New Weird: in porzione minore, elementi presi da altri generi e decostruiti, specialmente legati alla magia.