Scappata in fretta e furia dall' Accademia dei Duellisti di Renpi, Evelyn Kirithil si rifugia nel paesino di Dorime, alle pendici della catena montuosa dell' Anello e sul fiume Rocco. Qui viene subito assalita da un paio di malviventi, tuttavia riesce a sfuggire dalle loro grinfie: non prima, però, di aver assistito alla brutale uccisione di uno dei due da parte dell' altro, dotato di luminescenti occhi rossi.
Scossa dall' accaduto, si rifugia in una Taverna per la notte, dove apprende che il parroco della locale chiesa del Baluardo, Padre George, paga per informazioni riguardo gli avvenimenti legati agli occhi rossi. Decisa a ottenere qualche spicciolo nel borsello, si reca l' indomani da lui, dove fa la conoscenza con la piccola Millicent, sua nipote, affetta dallo strano morbo ma con occhi opachi. Il parroco crede sia licantropia, ma vuole sperimentare la sua ipotesi prima su un altro affetto, e consegna a Evelyn una dose di mortale Aconito.
Trovato un altro povero disgraziato con gli occhi rossi luminescenti, Evelyn comincia il combattimento, finendolo senza particolari difficoltà, ma verifica che l' ipotesi del parroco è errata. Tornato alla chiesa, però, scopre che la Catena d' Avorio, squadra esorcista dell' Ordine Redentori, ha arrestato Padre Giorgio e sua nipote. Bloccata nella città da un lockdown di emergenza, la duellista non può fare altro che andare nuovamente a dormire.
Durante la notte sogna sua sorella Dayūhi, che la accusa di codardia nei confronti della piccola. Sogna anche una figura fatta di nebbia, che invece la esorta ad avere pazienza. Evelyn segue la sorella, e si abbandona ad una frenesia omicida che la porta a risvegliarsi direttamente nella torre dove è tenuta prigioniera la piccola. Insieme saltano giù in un pagliaio, ma la piccola si blocca a mezz'aria, con occhi luminescenti e usando magia del sangue. A questo punto, viene rapidamente eliminata da un arciere. Ferita e fuggiasca, Evelyn abbadona Dorime in direzione di Thenòpe.