Jadrin Yorke nacque nel 460 del
1° Millennio, nella Selva Fatata, nel regno dei Xiloscient, conosciuto
come la Terra dei Petali Aurei.
La sua famiglia era composta da custodi del sapere e fedeli di Dermia.
Fin da bambino Jadrin era affascinato dalle leggende sugli oggetti mistici e unici, e da quelle trasse ispirazione. Studiò presso l’accademia del regno e quasi completò il percorso, ma decise di rinunciare per seguire il suo vero scopo: divulgare la conoscenza attraverso viaggi e scoperte.
La sua famiglia non
accolse bene questa scelta: per loro era come se un figlio se ne andasse
“chissà dove”, ma nonostante ciò, prima della sua partenza il padre gli donò il libro di rituali
di famiglia.
Il simbolo della casata era una mezza luna, che veniva tatuata con un
inchiostro fatato capace di illuminarsi in presenza di magia. La luna
rappresentava anche Raijin, la divinità venerata dalla madre di Jadrin.
La prima tappa del viaggio fu la dimora dell’Arcifata Yenna, studiosa di artefatti e viaggi planetari. Yenna guidava gruppi di avventurieri incaricati di recuperare oggetti e artefatti magici da mani pericolose o da caverne perdute del Feydark.
Jadrin decise di diventare suo seguace e alleato. Stipulò con lei un contratto lavorativo e un patto warlock: se avesse cominciato a fare parte di quegli avventurieri, avrebbe ricevuto maggiore conoscenza e potere magico, ma con una condizione: non usare mai gli artefatti recuperati per scopi personali o al di fuori della missione.
Così iniziarono le sue
numerose avventure. Fece parte di diversi gruppi, conobbe amici fidati, amori
indimenticabili e un tabaxi bardo, devoto a Riddle'Thar, che lo
ispirò molto.
Esplorò decine di dungeon, scoprì oggetti straordinari e, col tempo, il legame
con Yenna si rafforzò. Dal patto ottenne molte nuove capacità, come quella di
evocare un famiglio fedele, chiamato Pummolo.
Fra le sue missioni, ce
n'è una che ha segnato la sua vita.
Jadrin e i suoi compagni dovevano recuperare il Tomo dei Veri Nomi dei
Daimon, un libro che contiene i Veri Nomi di molti daimon potenti, tra cui
anche patroni, signori degli inferi, potenti abissali e così via.
Jadrin credeva che la verità dovesse appartenere a tutti, e non rimanere nelle mani di una singola matrona. Durante la missione, i suoi compagni furono colpiti da una maledizione misteriosa. Convinto che dal tomo potesse chiamare un'entità superiore che potesse dare la soluzione, Jadrin lo aprì e riuscì a salvarli.
Quando Yenna lo scoprì, si presentò a lui delusa, arrabbiata e spaventata perché non sapeva cosa avesse letto, terminando il patto, maledicendolo come pattuito (senza spiegargli le specifiche) e per sicurezza lo intrappolò in un artefatto magico.
Jadrin rimase così
prigioniero in un sonno incosciente per mille anni.
Fu infine liberato da uno stregone di nome Howl Kage, pronto a scrivere
un nuovo capitolo della sua storia.