Unorganized
Altri nomi:
Sangue Malizioso
Tratti Fisici:
Nessuno, essendo privi di Effigie possono assumere qualunque tratto fisico.
La loro forma originaria, essendo incorporea, assomiglia ad un ombra vagamente umanoide, composta da tutti i colori di Mygdala, i quali però rimbombano sia all'interno che all'esterno della figura, creando l'effetto di una aureola.
La loro forma originaria, essendo incorporea, assomiglia ad un ombra vagamente umanoide, composta da tutti i colori di Mygdala, i quali però rimbombano sia all'interno che all'esterno della figura, creando l'effetto di una aureola.
Tratti Psicologici:
Essendo una stirpe definita dagli studiosi "Nulla", i Cangianti possono assumere le psicologie dei loro genitori non Cangianti.
Tratti Culturali:
Al di fuori delle piccole comunità di Cangianti che si possono raramente trovare, risultano invisibili assumendo alla perfezione comportamenti tipici dell'Effigie che portano, ma come solitari spesso si ritrovano a dover rubare le Effigi altrui. Nelle comunità, invece, sono tendenzialmente aperti agli sconosciuti.
Come stirpe tendono a voler restare invisibili, nascondendosi sotto gli occhi di tutti, in mentite spoglie di famiglie, gilde, organizzazioni, come di natura mortale, c'è chi tra di loro è più portato ad una vita di criminalità, lucrando sul poter creare Effigi, e c'è invece chi preferisce vivere una vita lecita.
All'interno delle comunità, quando nasce un raro bambino, l'Effige viene creata con l'aiuto di quasi tutti i soggetti della comunità, permettendo così al bambino di percorrere i primi anni della sua vita crescendo assieme alla sua Effigie. In seguito gli viene insegnata come crearla, senza la necessità di rubarla.
Quando però dei soggetti giovani si ritrovano a crescere da soli, imparano istintivamente a rubare un'Effigie e farla propria.
Tutti loro hanno la sensazione di aver perso qualcosa, e quindi la prima tendenza è quella di crescere assieme all'Effigie, volendo sperimentare la vita come fanno gli altri mortali.
La gente conosce i cangianti attraverso miti e leggende, ma essendo la loro esistenza improvabile, molti pensano si siano estinti o non siano mai esistititi, ma spesso senza saperlo si affidano a loro come Scultori della Carne, anche non sapendo o non avendo prove che si tratti effettivamente di Cangianti. Succede anche spesso che li scambino per le antiche ossa e fossili della vecchia stirpe Ogymiride ormai estinta.
Come stirpe tendono a voler restare invisibili, nascondendosi sotto gli occhi di tutti, in mentite spoglie di famiglie, gilde, organizzazioni, come di natura mortale, c'è chi tra di loro è più portato ad una vita di criminalità, lucrando sul poter creare Effigi, e c'è invece chi preferisce vivere una vita lecita.
All'interno delle comunità, quando nasce un raro bambino, l'Effige viene creata con l'aiuto di quasi tutti i soggetti della comunità, permettendo così al bambino di percorrere i primi anni della sua vita crescendo assieme alla sua Effigie. In seguito gli viene insegnata come crearla, senza la necessità di rubarla.
Quando però dei soggetti giovani si ritrovano a crescere da soli, imparano istintivamente a rubare un'Effigie e farla propria.
Tutti loro hanno la sensazione di aver perso qualcosa, e quindi la prima tendenza è quella di crescere assieme all'Effigie, volendo sperimentare la vita come fanno gli altri mortali.
La gente conosce i cangianti attraverso miti e leggende, ma essendo la loro esistenza improvabile, molti pensano si siano estinti o non siano mai esistititi, ma spesso senza saperlo si affidano a loro come Scultori della Carne, anche non sapendo o non avendo prove che si tratti effettivamente di Cangianti. Succede anche spesso che li scambino per le antiche ossa e fossili della vecchia stirpe Ogymiride ormai estinta.
Debolezze:
Hanno l'istinto di inseguire la vita come se gli mancasse sempre qualcosa, a volte rifiutando completamente la loro esistenza da Cangiante, vivendo la vita in un Effigie sola, finchè non presi dal terrore della morte.
Soffrono anche delle malattie dell'Etere, che possono affliggere l'anima, e che perseguitano nella stessa quantità gli Ash'mer, essendo anche loro fondamentalmente immortali.
Soffrono anche delle malattie dell'Etere, che possono affliggere l'anima, e che perseguitano nella stessa quantità gli Ash'mer, essendo anche loro fondamentalmente immortali.
Peccato Capitale:
Avidità.
Ereditata dalla stirpe estinta degli Ogymiridi, portandosi dietro il dono della scrittura del Dio Diviso.
Ereditata dalla stirpe estinta degli Ogymiridi, portandosi dietro il dono della scrittura del Dio Diviso.
Dono dell'Anima:
Il Cambiamento
I Saer’Van non possiedono un Effigie propria, ma è
l’unica stirpe mortale capace di carpire le Effigi altrui e
conservarle nascoste nella propria anima.
Basta la volontà del Cangiante per assumere l’Effigie
desiderata dalla sua collezione nell’anima, proprio come
cambiare espressione.
I Saer’Van non possiedono un Effigie propria, ma è
l’unica stirpe mortale capace di carpire le Effigi altrui e
conservarle nascoste nella propria anima.
Basta la volontà del Cangiante per assumere l’Effigie
desiderata dalla sua collezione nell’anima, proprio come
cambiare espressione.
Speranza di Vita:
Immortali, a meno che non decidano di morire con l'Effigie e seguire il suo invecchiamento.
Religioni:
Molti si sentono legati ai Miti, affiancandosi alle potestà, altri invece si sentono persi e abbandonati dalle divinità.
In alcune delle comunità più numerose dove si è a conoscenza del mito di Hekasta, osannano la loro perduta bellezza, magari creando volontariamente Effigi "Brutte" così da sfidare Hekasta e suoi fedeli.
Alcuni soggetti hanno ricevuto delle benedizioni riconducibili a Yesar, e si son quindi convertiti alla corte Spinata, ma soprattutto la culto del Dio della Pace. Vengono chiamati dagli altri Cangianti "I Poeti Invisibili."
In alcune delle comunità più numerose dove si è a conoscenza del mito di Hekasta, osannano la loro perduta bellezza, magari creando volontariamente Effigi "Brutte" così da sfidare Hekasta e suoi fedeli.
Alcuni soggetti hanno ricevuto delle benedizioni riconducibili a Yesar, e si son quindi convertiti alla corte Spinata, ma soprattutto la culto del Dio della Pace. Vengono chiamati dagli altri Cangianti "I Poeti Invisibili."
Lingue:
Tutte e nessuna.